Alla scoperta dell’ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, l’Ente Nazionale di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI sin dalla sua costituzione, nel 1994. Da qualche anno ha aperto le porte anche al terzo settore, allargando i propri orizzonti, abbracciando numerose discipline nei campi del sociale, dello spettacolo, della cultura e altri comparti tematici. Una scelta vincente per l’Associazione che oggi è il primo ente di promozione sportiva italiano, contando oltre 2 milioni di tesserati e quasi 15 mila associazioni aderenti, con presenza omogenea in tutte le province italiane.
Ne abbiamo parlato con il responsabile nazionale dell’area cultura Dott. Michele Cioffi.
Qual è la fotografia odierna di ASI?
“ASI oggi, numeri alla mano, è in assoluto il più rappresentativo tra i quattordici enti di promozione sportiva presenti sul territorio nazionale. Negli ultimi anni abbiamo voluto aprire anche al terzo settore occupandoci non solo di promozione sportiva ma anche di inclusione e di sociale. L’area cultura conta sedici settori tematici che vanno dallo spettacolo al cinema, dal teatro alle arti circensi, alla magia, al turismo, alla tutela ambientale, alla musica e rientra all’intero dell’area Terzo Settore presieduto dal dott. Simone Levanti”.
Come mai la scelta di inserire queste nuove discipline al suo interno?
“Quando ho accettato l’incarico da responsabile nazionale dell’area cultura, all’interno di ASI vi erano già otto settori. Ho voluto portarne altri otto, tra cui le arti circensi, area guidata egregiamente dalla Dottoressa Bianca Montico, perché per me, la multidisciplinarità artistica, culturale, è il simbolo della crescita e dello sviluppo di quello che vogliamo fare in Italia, soprattutto a favore delle nuove generazioni, partendo dal presupposto che la formazione è il primo grande tassello di cui ci occupiamo all’interno di ASI ed è il motivo per il quale abbiamo voluto allargare anche a discipline “non convenzionali”. Tra queste, come detto, le arti circensi che Bianca ci ha fatto conoscere nella sua essenza. Un’arte così nobile, antica e variegata che ingloba, al suo interno, numerose discipline. Abbiamo accolto con grande entusiasmo i progetti di sviluppo di questo settore che ci sono stati proposti”.
A proposito di formazione nel settore delle arti circensi. In partenza ci sono corsi interessanti!
“La dottoressa Montico si sta adoperando affinché il primo passo fondamentale per generare corsi sia appunto quello di creare dei disciplinari, di creare quindi i volumi e le linee guida alle quali i discenti dei corsi dovranno attenersi. Sono praticamente stati autorizzati i primi 4 corsi che spaziano dall’antipodismo all’hula hoop artistico, ai cavi di acciaio teso e mollo, al corso di tessuto aereo-statico e dinamico. Corsi sviluppati secondo la tradizione del circo classico dall’Academy Circus, il vero è proprio fiore all’occhiello del settore circense e dell’area cultura di ASI. Siamo tutti molto felici del fermento che c’è attorno a queste iniziative e crediamo di poter sviluppare attività davvero interessanti”.
La formazione è una delle mission di ASI, puntate molto su questo aspetto?
“Assolutamente sì. Innanzitutto c’è da dire che il nostro Ente è riconosciuto oltre che dal Coni e dal Comitato Paralimpico, anche da quattro ministeri, quello dell’Istruzione e del Merito, della Cultura, Politiche Sociali ed Economiche e dal Ministero degli Interni. Inoltre è dotato della possibilità di rilasciare crediti ecm per la parte sociosanitaria e molto presto lo sarà anche per il rilascio dei crediti formativi universitari. All’interno di ASI esistono due registri degli albi formatori: la parte sportiva e quella del terzo settore. Essere formatore di ASI significa aver portato a termine un ciclo di studi che ti rende esperto in quella determinata disciplina e significa poter erogare dei corsi di formazione ai discenti che, con un numero di ore congruo e un programma serio, portano poi a rilasciare un diploma e alla creazione di figure professionali nuove”.
SIAC Europa