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La danza contemporanea protagonista al Teatro Café Müller di Torino

Il Teatro Café Müller, fondato e diretto da Caterina Mochi Sismondi, regista e coreografa della compagnia blucinQue, presenta due appuntamenti speciali dedicati alla danza contemporanea nel cuore di Torino. Le serate del 22 e 23 novembre costituiscono un progetto di messa in valore della danza e anticipano il Festival Solocoreografico, in programma nel weekend successivo (29-30 novembre), consolidando il ruolo del teatro come spazio di ricerca, sperimentazione e dialogo tra i linguaggi del corpo. Con questa iniziativa, il Café Müller conferma la propria vocazione di laboratorio permanente per le arti performative, luogo di incontro tra coreografi, interpreti e pubblico.

A partire dal 2026, il progetto si svilupperà ulteriormente attraverso la rete tra il Teatro Café Müller e il Teatro Garybaldi di Settimo Torinese, recentemente affidato alla direzione artistica di Caterina Mochi Sismondi e Paolo Stratta. Questa sinergia mira a creare una piattaforma metropolitana dedicata alla danza e al circo contemporaneo, promuovendo la produzione, la circuitazione e la formazione di nuovi pubblici.

Il weekend al Café Müller ospita due creazioni di grande forza poetica e visiva: Figura Figura della coreografa Paola Bedoni (Compagnia XE) e Pink Lady di Virginia Spallarossa (Déjà Donné).ù

 

Sabato 22 novembre – ore 21

FIGURA FIGURA

Compagnia XE – coreografia di Paola Bedoni, con Paola Bedoni e Giacomo Graziosi

Nel lavoro Figura Figura, la coreografa Paola Bedoni esplora la relazione tra il segno pittorico e il gesto corporeo, interrogando la possibilità di tradurre il disegno nello spazio fisico del corpo. Due interpreti – la stessa Bedoni e Giacomo Graziosi – incarnano un dialogo incessante tra gesto e cancellazione, tra presenza e sparizione, in una scena che si fa superficie di tracciato e di memoria.

Il progetto nasce da una riflessione sulla natura stessa del segno: disegnare e danzare diventano due forme complementari di conoscenza, due tentativi paralleli di afferrare la verità attraverso la materia del corpo. I performer indagano la possibilità che l’atto pittorico trovi spazio nel gesto, nell’energia, nella fatica fisica della presenza. Il movimento si fa linguaggio plastico, capace di evocare la tensione del disegnare, l’urgenza dell’annerire, il desiderio di cancellare per riscoprire ciò che resta.

La danza si sviluppa come un processo di scavo e di rivelazione. I corpi si disossano, si contraggono, si avvicinano fino quasi a dissolversi, in una continua oscillazione tra costruzione e decostruzione dell’immagine. La ricerca di Bedoni è una meditazione sul reale e sulla sua rappresentazione, sull’impossibilità di fissare l’essere, sulla fragile verità che emerge dal gesto.

L’impianto sonoro, che intreccia le musiche di Olivier Messiaen, Alfred Schnittke, Maurice Ravel e Georges Aperghis, contribuisce a creare un tempo sospeso, in cui la danza si fa stratificazione di piani sensoriali e temporali. Le consulenze di Emanuele De Checchi per la musica e di Nunzia Lazzaro e Fabiola Soldano per i costumi accentuano la raffinatezza compositiva di un lavoro che si colloca in equilibrio tra rigore concettuale e delicatezza poetica.

Figura Figura rappresenta un punto di sintesi nel percorso di Paola Bedoni, danzatrice e coreografa formatasi alla Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano, dove oggi insegna improvvisazione e creazione coreografica. Dopo aver collaborato con Lucinda Childs, Avi Kaiser, Tino Sehgal e Luca Veggetti, l’artista ha sviluppato un linguaggio personale, in cui il corpo diventa luogo di risonanza tra arti visive e performative. Con Figura Figura, la coreografa prosegue una ricerca iniziata con Some Disordered Interior Geometries, finalista al Premio Prospettiva Danza 2019, indagando ora il confine tra gesto e immagine, tra pittura e presenza.

Il giovane interprete Giacomo Graziosi, diplomato in Danza Contemporanea alla Scuola Paolo Grassi, accompagna la coreografa in un intenso percorso a due che trova nella prossimità scenica e nella precisione del movimento la sua forza più autentica.

Domenica 23 novembre in doppia replica – ore 18 e 21

PINK LADY

Déjà Donné – coreografia di Virginia Spallarossa, con Dafne Secco, regia di Gilles Toutevoix

Con Pink Lady, la coreografa Virginia Spallarossa e la compagnia Déjà Donné presentano un’opera di danza contemporanea che intreccia mito, filosofia e corpo, traendo ispirazione dalla teoria del postumano della filosofa Rosi Braidotti. Al centro della creazione si muovono tre figure femminili della mitologia classica – Aracne, Circe e Penelope – rilette come archetipi della donna contemporanea: potenti, autonome, in continua trasformazione.

Spallarossa sottrae queste figure al mito per restituirle al presente, collocandole in uno spazio scenico che è insieme reale e simbolico. Aracne tesse, Circe trasforma, Penelope attende e inventa: tre gesti originari che diventano materia coreografica di una metamorfosi costante. Le danzatrici attraversano identità e stati dell’essere, dissolvendo i confini tra umano, animale, naturale e tecnologico. Il corpo diventa così il luogo in cui forza e fragilità, potere e conoscenza, dominio e libertà si intrecciano e si ricompongono.

La danza di Pink Lady è un racconto di metamorfosi: il gesto si fa linguaggio poetico, la fisicità si apre a una dimensione di pensiero. La partitura musicale, costruita sulle composizioni di Antonio Vivaldi, dialoga con il movimento evocando cicli naturali, tensioni e rinascite. I costumi di Annalisa Benedetti e le luci di Alessandro Palumbi contribuiscono a disegnare un universo visivo di forte impatto, in cui il colore e la texture diventano estensioni della pelle e del significato.

L’opera nasce all’interno del progetto MU.D – C.Re.A.Re Regione Campania, con il contributo del Ministero della Cultura, confermando la vocazione della compagnia Déjà Donné per la ricerca e la sperimentazione. Fondata nel 1997 a Praga e oggi con sede in Umbria, la compagnia – guidata da Virginia Spallarossa e Gilles Toutevoix – è tra le realtà italiane più attive nella diffusione della danza contemporanea a livello internazionale. I suoi spettacoli sono stati presentati in oltre ventisei Paesi, dal Nord America all’Asia, e si distinguono per la qualità artistica e la profondità concettuale.

In Pink Lady la corporeità diventa pensiero incarnato, memoria e linguaggio, in un continuo rimando tra passato e futuro, mito e tecnologia. Il lavoro si offre come un rito poetico, una celebrazione della metamorfosi e della molteplicità dell’essere, in cui la danza si fa medium di conoscenza e libertà.

Teatro Café Müller – Via Paolo Sacchi 18/d, Torino

www.blucinque.it   –   biglietteria@blucinque.it

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