Reduce dal prestigioso Festival Internazionale delle Giornate Teatrali di Cartagine, che l’ha vista protagonista come una delle voci più autorevoli del panorama europeo, Caterina Mochi Sismondi approda al Teatro Franco Parenti di Milano con Puccini Dance Circus Opera – Per coro di corpi e strumenti, in scena martedì 2 dicembre alle ore 20:00, mercoledì 3 dicembre alle ore 19:45 e giovedì 4 dicembre alle ore 21:00.
Regista, coreografa e performer, Caterina rappresenta oggi in Italia una figura unica di raccordo tra la tradizione del teatrodanza e la ricerca del circo contemporaneo, ambito in cui ha contribuito a definire nuovi linguaggi e nuove forme performative. Formatasi al DAMS di Torino e diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, è insegnante del Metodo Feldenkrais e ha sviluppato un percorso autoriale che attraversa teatro, danza, acrobatica contemporanea, musica dal vivo e drammaturgia visiva. Con la compagnia blucinQue, da lei fondata, ha costruito negli anni una poetica centrata sullo spiazzamento, sull’instabilità, sul sentirsi fuori luogo, fuori dal corpo e fuori identità: un immaginario di continue metamorfosi che prende forma attraverso residenze creative, workshop, collaborazioni internazionali e creazioni presentate in Italia e all’estero. Dirige artisticamente il Teatro Café Müller di Torino, dove la compagnia è residente, ed è ideatrice della stagione multidisciplinare Solo in Teatro, diffusa su nicePlatform.eu e realizzata in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo, di cui è cofondatrice. Dal 2025 guida, inoltre, la direzione artistica della Suoneria di Settimo Torinese.
All’interno di questo percorso si colloca Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti, uno dei progetti più completi e significativi della sua ricerca. Lo spettacolo nasce come un grande affresco sull’universo femminile pucciniano: un coro di donne in movimento che restituisce Tosca, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Turandot e Mimì non come eroine distanti, ma come figure reali, vulnerabili, audaci, spesso in bilico e sempre chiamate a scegliere. Mochi Sismondi costruisce attorno a loro un dispositivo scenico dinamico e stratificato, in cui le interpreti si muovono tra più livelli di scena come un’onda che attraversa tempo e spazio, sostenendosi, cadendo e rialzandosi, reagendo alle pressioni della vita e trasformando gli ambienti che abitano. È un viaggio che rilegge Puccini alla luce del nostro tempo, attraverso le sue protagoniste e attraverso le donne reali che il compositore ha conosciuto, mentre la figura di Puccini — interpretata da Ivan Ieri e dal suo “riflesso” — diventa il tramite fra memoria lirica e presente.
La coreografia e la drammaturgia del movimento compongono un “coro di corpi” che, pur in assenza del bel canto nella forma maior, restituisce la forza lirica di queste storie con partiture fisiche e musicali contaminate dall’elettronica. Le performer Elisa Mutto, Sara Frediani, Marta Alba, Iolanda Del Vecchio, Rocio Belen Reyes Patricio e Michelangelo Merlanti intrecciano danza, acrobatica e gesto teatrale; la rielaborazione dei libretti è affidata a Ivan Ieri; le musiche originali e la tessitura elettronica sono firmate da Beatrice Zanin, con l’accompagnamento in scena del trio d’archi composto da Irene Dosio, Maria Sandu e Nadia Marino. L’adattamento orchestrale per la forma maior è di Francesco Oliveto, con la direzione di Gianna Fratta, mentre la creazione è completata dal light design di Massimo Vesco, dalla fonica di Andrea Ruta e dalle fotografie di Andrea Macchia e AM Ritratti.
La produzione della forma minor è del Centro Nazionale di Produzione blucinQue Nice; la forma maior nasce dalla collaborazione tra blucinQue Nice e ORT – Orchestra della Toscana. Direttore di produzione è Paolo Stratta. Il progetto è sostenuto da Antica Distilleria Quaglia.
Premiato come Miglior Progetto Nazionale Art Bonus d’Impresa, Puccini Dance Circus Opera ha debuttato il 30 novembre 2024 al Teatro Verdi di Firenze ed è stato accolto nelle sedi più prestigiose del Paese, dalle Terme di Caracalla per il Teatro dell’Opera di Roma al Teatro Regio di Parma e al Teatro del Giglio di Lucca. Nel 2024 ha inoltre toccato Madrid, Bruxelles e Parigi con il sostegno degli Istituti Italiani di Cultura, consolidando la dimensione internazionale del progetto.
Il percorso proseguirà nel dicembre 2025 con la presentazione al Teatro Massimo di Cagliari e nel febbraio 2026 al Teatro dell’Opera di Almaty in Kazakistan, dove lo spettacolo sarà realizzato con orchestra e cantanti solisti grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Almaty e al sostegno della Farnesina.



